RECENSIONE LA MAFIA MI RENDE NERVOSO DI ISIDORO MELI
Ciao a tutti lettori anonimi!
Oggi vi presento la recensione del romanzo "La mafia mi rende nervoso" di Isidoro Meli, perché come ha detto Maurizio de Giovanni "Imbarcatevi nella storia di Isidoro Meli con lo stesso spirito delle montagne russe. E non fidatevi delle salite, perché poi piomberete nel vuoto a capofitto".
Titolo: La mafia mi rende nervoso
Lingua
originale: italiano
Autore: Isidoro Meli
Editore: Frassinellli
Anno: 2016
Genere: Romanzo
Sottogenere: Narrativo
Formato che ho e prezzo di copertina: rilegato a € 17.50
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Adattamenti cinematografici: //
Vittorio Mazzola, voce narrante di questo
romanzo, racconta la storia di Tommaso Traina, il figlio muto di un
mafioso ucciso dai compari, i quali per compensare la famiglia della
perdita, lo assumono come portapizzini. Con un fratello spacciatore e
campione di PlayStation, che al contrario di Tommaso è considerato da
tutti un giovane fenomeno, e una pseudo fidanzata tossicodipendente e
psicotica, Tommaso si ritrova a vivere un'esistenza popolata di
personaggi improbabili e scandita da messaggi enigmatici e tragitti
insensati, che hanno il solo scopo di sprofondare nella confusione
sbirri e rivali. Chi non va in confusione è proprio Tommaso, da tutti
ritenuto analfabeta e tonto, oltre che muto, e che invece tonto non è, e
nemmeno analfabeta.
Il
libro viene scritto principalmente dal palermitano Vittorio Mazzola,
nonché la voce narrante del libro.
Lui
ha sempre avuto una certa curiosità nel capire o cercare di
immaginare, come sarebbe il nostro mondo senza la mafia.
Lui
è un palermitano e perciò gli risulta più difficile, ma un giorno
incontra il ragazzo Tommaso Traina, che gli racconterà in qualche
modo la sua storia.
La
sua è una storia particolare, ma di sicuro una storia di chi conosce
tanto, perché sa la verità, la storia di un uomo che vuole mettersi
al gioco con se stesso.
Le risse, la droga, le infiltrazioni politiche sono particolari che
non vanno ad influenzare molto il racconto, perché il centro vero e
proprio del libro è il cercare di raccontare la mafia ricavandola
dal mito, e allora solo così forse riusciremmo a comprenderla
meglio: il suo meccanismo, la sua logica e la sua autodistruzione.
Trovo molto bella la scelta del personaggio Tommaso Traina, perché
nonostante sia un uomo con una realtà di vita molto diversa e
distante dal mondo della mafia, riesce comunque a rendere più chiaro
il suo meccanismo, proprio per la sua vita passata, la sua arguzia,
il suo trauma imppossibile da affrontare e per il dolore che ha
provato.
E concludo citando le parole di un post di un blog in internet, che mi ha ispirato a leggere questo libro molto più volentieri di quanto mi aspettassi: “Il
fenomeno mafioso è una mentalità che la storia ci tramanda, una
forma mentis più che un'organizzazione. La si può combattere solo
abbandonando il "come si è sempre fatto". Tommaso Traina
vince non per la vendetta, ma per esser riuscito a superare quella
logica.”
VOTO: 4/5
Spero che anche questo mio post vi sia piaciuto, che sia stata chiara, e se avete dubbi o consigli contattatemi. Tutte le info nella sezione apposita.
Al prossimo post
- La ragazza che si nasconde dietro un libro -
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